L’iridologia è un’arte terapeutica che si basa sull’osservazione della struttura dell’iride. Detta osservazione può essere fatta con vari strumenti ottici, ma i metodi più avanzati prevedono l’acquisizione delle immagini iridee tramite un ccd digitale direttamente in computer per poter poi valutare le più fini alterazioni della struttura iridea.
Le iridi si dividono costituzionalmente in ematogene le marroni, in linfatiche le azzurre ed in miste le altre. L’iride va valutata in base alla densità delle sue fibrille, alla presenza di raggi o di cerchi concentrici, per la presenza di pigmenti e di lacune. L’iride è divisa in quadranti come un orologio ed in essi sono rappresentati i vari organi ed apparati del corpo.
Storia
Volendo effettuare un’indagine storica sull’iridologia possiamo dividerla in due fasi una antica ed una moderna. Il 1880 segna in modo inequivocabile questo passaggio.
Iridologia antica. Molte delle cognizioni scientifiche antiche erano giunte in medio-oriente dall’India, così che la Mesopotamia, attuale Iraq, e l’Egitto possono ritenersi la fucina delle scienze esoteriche del mondo antico. Anche Ippocrate aveva studiato in Egitto presso sapienti sacerdoti ed aveva appreso le proprietà divinatorie degli occhi da cui il suo detto “… come gli occhi così il corpo”. La Mesopotamia è stata per molti secoli la patria culturale dell’astronomia e proprio a questa dobbiamo la crescita e l’affermarsi dell’iridoscopia, che veniva considerata “scienza occulta” e quindi tenuta segreta al popolo. Gli astronomi mesopotamici vedevano nell’iride una rappresentazione della volta stellare e da essa studiavano il tema natale e la sua correlazione con i vari organi ed apparati. In base alle variabili di data, ora e luogo di nascita veniva tracciato attraverso l’iride un piano astrale capace di determinare geneticamente organi a maggior rischio patologico di altri.
Iridologia moderna. L’iridolgia moderna si sviluppa intorno alla fine del 1800 ad opera di due singolari personaggi: l’ungherese Von Peczely, medico omeopata, e lo svedese Liljequist, sacerdote. Von Peczely Nacque il 26 gennaio del 1826 a Egervar vicino a Budapest (Ungheria); nel 1837 ragazzo undicenne soccorse un gufo intrappolato tra dei rami del suo giardino ed accidentalmente gli fratturò una zampa. Contemporaneamente osservò il formarsi di un segno scuro nella parte inferiore dell’occhio . Raddrizzò e curò la gamba del gufo fino alla guarigione durante la quale notò la comparsa di linee bianche ricurve, proprio nella zona iridea dove precedentemente si era formato il segno nero. Questa osservazione fu così stupefacente da diventare molto più tardi, intorno ai 30 anni, fulcro della sua ricerca. Nel 1873, pubblicò il suo unico libro in lingua magiara dal titolo “Scoperte nel Regno della Natura e Arte di Guarigione”; nel 1880, il suo libro fu tradotto in tedesco con il titolo “Introduzione allo studio della diagnostica attraverso gli occhi” con più di 30 illustrazioni e nel 1885, i medici tedeschi Schlegel, Stiegele e Zoepritz, seguiti poi da molti altri, si recarono a Budapest da Peczely, per apprendere la metodica: nasceva l’iridologia tedesca. Nils Liliequist. Naque nel 1851, a soli otto anni si dedicò all’osservazione degli occhi; nel 1864, si fratturò due costole e osservò che le alterazioni fisiche provocavano delle modifiche nell’iride; nel 1865, dopo somministrazione vaccinica Nils si ammalò e gli venne somministrato chinino: le sue iridi cambiarono gradualmente di colore; nel 1871, all’età di 20 anni, pubblicò un articolo intitolato ” Chinino e Iodio cambiano il colore dell’iride; prima io avevo degli occhi azzurri, ora sono di colore verdolino con delle macchie rosse.
Elenchiamo qui alcuni illustri ricercatori che in fasi successive hanno contribuito alla diffusione dell’iridoscopia nelle varie nazioni: in Germania E. Felke (1856-1926) H. Hense (1868-1955), allievo di Felke, A. Maubach, M. Madaus, P. J. Thiel,.J. Deck, A. Markgraf R. Schnabel (1882-1952. Negli Stati Uniti d’America la scuola nord americana ha inizio con la pubblicazione in inglese dell’opera del tedesco Peter Johannes Thiel E. Lane, conosciuto anche sotto il nome di Dr. H.E. Lahn, contribuì in maniera determinante alla diffusione dell’iridologia negli Stati Uniti. B. Jensen, è stato il più importante degli iridologi americani, ha fondato una Clinica della salute a Escondido, in California, vicino a San Diego, dove curava con l’alimentazione.
Ha scritto moltissime opere tra cui “Science and Practice of Iridology.” Questo importante iridologo, dottore in chiropratica, è stato l’autore americano che più ha pubblicato sul tema dell’iridologia e può considerarsi il più famoso iridologo contemporaneo. H. Wolf, è il caposcuola dell’iridologia psicosomatica americana. In Francia L. Vannier, omeopata e G. Verdier a lui va anche il merito di aver fornito degli schemi per l’irizooscopia (applicazione dell’iridoscopia alle varie specie animali).
A. Roux, B. de Bardo, ha introdotto l’irido-nevraxologia basata sull’interazione fra iridodiagnostica e agopuntura. In Italia L. Costacurta, famoso naturopata che ha prodotto molti allievi. S. Rizzi ha compiuto interessantissimi studi sulle costituzioni iridee e sui collegamenti tra iridologia e policresti omeopatici.
F. Gazzola, allievo di Joseph Deck prima e di Siegfrid Rizzi e Bernard Jensen successivamente. V. e E. Di Spazio, con i loro studi sull’OPI o bordo pupillare interno. D. Mitropolus, allievo di Rizzi si e affermato per lo studio accurato delle costituzioni e delle diatesi iridologiche. D. Lo Rito, ha messo a punto a livello iridologico: cronorischio, cronospazio e biopatografia umana famosi in tutto il mondo. Le sue opere sono state tradotte negli USA e vi si sono rapidamente diffuse.
O. Sponzilli negli ultimi anni sta portando avanti una interpretazione REM (emozionale) dell’iride anche collegata alla cromoterapia emozionale. In definitiva nell’iridologia moderna si possono evidenziare cinque tendenze: o l’omeopatica (L. Vannier, A. Maubach, S. Rizzi, B. Lembo, E. e V. Di Spazio ecc.); o la neurofisiologica (J. Bossy, R. Bourdiol, ecc.); o la naturopatica, che è la più diffusa il cui caposcuola è B. Jensen; o la psicosomatica, emozionale, spirituale, quantica (H. Wolf, D. Lo Rito, J. G. Salomé, O. Sponzilli).
Per approfondimenti: “Iniziazione all’iridologia”, di O. Sponzilli, edizioni Mediterranee, Roma 2001