Floriterapia

Si intende per floriterapia la cura con i principi energetici dei fiori. La floriterapia agisce a livello molto profondo sugli stati d’animo disarmonici che bloccano il nostro cammino spirituale. La floriterapia più conosciuta è quella messa a punto nella prima metà del 1900 dal medico inglese Edward Bach, successivamente sono state sperimentate altre specie floreali ed è nata la floriterapia californiana, australiana, sarda, di Yogananda, di Findhorn, ecc.

Edward Bach nacque a Moseley, vicino Birmingham, in Inghilterra il 24 settembre 1886, in una classica famiglia medio-borghese. Fin da piccolo vennero notate in lui la vivacità dello spirito e le doti superiori di intuizione e sensitività, che venivano attribuite alle sue origini in parte gallesi, la magica terra dove venne condotto da un suo amato maestro, e dove ritrovò la natura e il Dio dentro di sè, nonchè il senso profondo delle sue radici. Passò la seconda metà della sua vita completamente in simbiosi con la ricca natura del Galles, ricercando quei fiori che sentiva essere la massima espressione di quella natura, e mettendo a punto quella tecnica terapeutica, che in mezzo secolo divenne uno dei più splendenti gioielli della medicina naturale: la Floriterapia. Laureatosi in medicina, divenne ricercatore in batteriologia aprendo anche vari studi, tra cui quello di Harley Street, una ricca zona di Londra. Nel luglio del 1917, a seguito di una grave emorragia, gli venne diagnosticato un tumore che, secondo i medici, non lo avrebbe lasciato in vita per più di tre mesi. Da qui la metamorfosi, la scoperta dell’omeopatia e il grande amore per Hahnemann, la rivoluzione e la riconversione nel suo lavoro che lo portarono, di lì a poco, alla scoperta e alla preparazione dei “nosodi”, vaccini orali provenienti da batteri intestinali, entrati a pieno diritto nella storia della medicina omeopatica e allopatica. Lavorò all’ospedale omeopatico di Londra, che lasciò ben presto per i troppi impegni di ricerca e perchè, oltre a un laboratorio, aprì anche uno studio dove curava gratis le persone più disperate e bisognose d’aiuto, privilegiando i casi (come il suo) ritenuti insanabili e terminali. Si buttò a capofitto, giorno e notte, nella ricerca e nel suo lavoro, tanto che il lume alla sua finestra venne chiamato: “la luce che non si spegne mai”; ma così facendo, e spalancando completamente porte e finestre dell’anima, riuscì a superare la crisi e la malattia, vivendo ancora per molti anni (morì sereno durante il sonno, nella notte del 27 novembre 1936). La dedizione, la genialità, l’estrema sensibilità di chi ha i giorni contati, portarono la sua sensitività al ruolo conduttore della vita, e seguì il cuore, abbandonando tutto e ritirandosi nelle campagne del Galles. Aveva 43 anni, quella primavera del 1930, quando portata a pieno compimento la sua metamorfosi, si diede alla sua ricerca nella natura e dei fiori che ne esprimevano la massima potenzialità. Lo guidava il potere dell’intuizione; negli ultimi tempi in città intuì che tutta l’umanità consisteva in tipi che si potevano catalogare in gruppi precisi e che squilibri e malattie dipendevano direttamente dagli stati mentali negativi delle persone. Iniziò allora a curare secondo gli stati emotivi presenti nei pazienti, trovando conferma alle sue intuizioni (quello che oggi per noi è scontato attraverso gli studi di neuro-immuno-endocrinologia, nei primi anni Trenta rasentava l’etichetta di stregoneria), e compilò una lista dove aveva codificato i dodici principali stati d’animo che portavano, se coltivati, ad alterazioni, squilibri mentali e malattie fisiche: … Paura; … Terrore; … Inquietudine, ansia e tortura mentale; … Indecisione; … Indifferenza o noia estrema; … Dubbio e scoraggiamento; … Preoccupazione estrema … Debolezza del carattere … Sfiducia in sé … Impazienza e tensione nervosa; … Entusiasmo estremo; … Orgoglio e tendenza a tenersi in disparte. Nel Galles, cercando nella natura, dentro e fuori di sè, un rimedio a questi stati che fosse naturale come naturali erano le persone sofferenti e le radici dei loro problemi e, partendo dal principio omeopatico (diluizione e dinamizzazione), gettò le basi e la struttura della floriterapia. Uscendo al mattino molto presto per passeggiare e ricercare, la sensibilità e l’intuizione lo portarono ad avvicinare alcuni fiori, dove notò in modo particolare la bellezza della rugiada illuminata dal sole nascente. La sua mente ricordò che Paracelso assumeva la rugiada in quanto espressione dell’elemento acqua generato dolcemente nella notte, come frutto dell’interazione della terra e dell’aria, avvicinò le labbra tremanti d’emozione al calice di un fiore traboccante rugiada, la assaporò mentre un brivido scosse l’intero suo essere fin nelle fondamenta e… grazie al Dio che lo animava noi oggi conosciamo l’infinito potere energetico della natura espresso dai suoi fiori e la tecnica che ci consente di usufruirne per la nostra salute e per il nostro equilibrio. “La terra per coccolare la pianta, l’aria della quale si nutre, il sole o il fuoco per rendere possibile che la pianta riveli il proprio potere e l’acqua per assimilare, raccogliere ed essere arricchita dalla forza magnetica guaritrice”. Così Bach riassumeva il gioco sinergico dei quattro elementi che in natura portavano a compimento quel processo che egli, fedelmente, estrapolò e sintetizzò in una tecnica per la preparazione dei rimedi floreali che oggi conosciamo sotto l’etichetta di “Fiori di Bach”. Alla fine della sua ricerca, aveva trovato quei trentotto rimedi che esprimono al massimo la gamma vibrazionale, energetica e curativa della natura, trentasette di essi provengono da altrettanti tipi di fiori, mentre uno è formato da pura acqua di speciali sorgenti rocciose conosciute o sentite per il loro spiccato potere energetico e curativo. Questo diverso rimedio si chiama “Rock Water” (acqua di roccia), entra in risonanza positiva con tutti gli stati di rigidità e inflessibilità, rappresenta simbolicamente l’elasticità dell’acqua che si fa strada in mezzo alle rigide rocce. Oggi gli studiosi di floriterapia di tutto il mondo stanno sperimentando un numero incredibile di fiori e di essenze naturali: ormai ogni angolo del pianeta ha i propri rimedi floreali curativi, con effetti sperimentali più o meno potenti ed efficaci, ma i trentotto rimedi originali del dottor Edward Bach restano i prodotti più efficienti, profondi e meglio esprimenti i poteri taumaturgici ed energetici insiti nel cuore della natura. Elenchiamo qui di seguito i 38 fiori di Bach e gli stati d’animo che vanno a curare.
1. AGRIMONY=nasconde l’inquetudine interiore e i pensieri che lo torturano dietro una facciata di allegria e spensieratezza
2. ASPEN=ansia e presentimenti, sensazione di qualcosa che sta per avvenire
3. BEECH=ipercritico, intollerante, arrogante
4. CENTAURY= debole di volontà, non sa dire di no, bontà di cuore molto sfruttata dagli altri
5. CERATO=sfiducioso delle proprie intuizioni
6. CHERRY PLUM= paura di perdere la ragione ed il controllo,esplosioni di rabbia
7. CHESTNUT BUD=fa continuamente gli stessi errori, non riesce ad elaborare le proprie esperienze
8. CHICORY=iperpossessività, tendenza a manipolare gli altri, desidera piena dedizione da chi gli sta vicino
9. CLEMATIS=sognatore, sempre altrove col pensiero, trova poco inteess per le cose che lo circondano
10. CRAB APPLE=si sente sporco dentro e fuori
11. ELM=sensazione “temporanea” di inadeguatezza, di non essere all’altezza
12. GENTIAN=scettico, dubbioso, pessimista, si scoraggia facilmente
13. GORSE=abbattimento, dispersione
14. HEATHER=egocentrico, egoista, ha bisogno di pubblico
15. HOLLY=gelosia, invidia, sospetto, odio
16. HONEYSUCKLE=nostalgia del passato, sfugge la realtà presente e si rifugia nel passato
17. HORNBEM=esaurimento mentale, stanchezza
18. IMPATIENS=irritabile, iperattivo, impaziente
19. LARCH=complesso di inferiorità, prevede solo insuccessi
20. MIMULUS = timidezza, paura delle cose del mondo
21. MUSTARD=malinconia che si presenta improvvisamente, senza causa aparente
22. OAK=lottatore esaurito, depresso, non molla mai
23. OLIVE=esaurimento totale, estrema stanchezza psico-fisica
24. PINE=sensi di colpa, autorimproveri
25. RED CHESTNUT= preoccupato ed in angoscia per gli altri
26. ROCK ROSE= terrore, panico, angoscia
27. ROCK WATER=rigore morale, rigidità, reprime i propri bisogni, durissimo con se stesso
28. SCLERANTUS=indeciso, instabile, volubile, lunatico
29. STAR OF BETHLEHEM=shock fisici o mentali, vecchi o recenti
30. SWEET CHESTNUT=profonda disperazione, convinto di aver raggiunto il limite di quanto un essere umano possa sopportare
31. VERVAIN=eccessivo entusiasmo fino al fanatismo, abusa delle proprie energie, si adira per le ingiustizie
32. VINE=piccolo tiranno, ambizioso, dominatore
33. WALNUT=influenzabilità, incertezza
34. WATER VIOLET=ritrosia, orgogliosa riservatezza, a volte sentimento di superiorità
35. WHITE CHESTNUT=pensieri ricorrenti, dialoghi tra sé e sé
36. WILD OAT=non riesce a comprendere la propria strada nella vita
37. WILD ROSE=indifferenza, apatia, rassegnazione, si è arreso mentalmente
38. WILLOW=risentimento, rancore, si sente vittima del destino
Attualmente la floriterapia di Bach è uno dei presidi terapeutici raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
per approfondimenti:” Iniziazione alla Guarigione Esoterica: floriterapia e fiori di Bach” di Osvaldo Sponzilli e Angelo Luciani, edizioni Mediterranee Roma 2002