L’omeopatia si è dimostrata vincente a tutto vantaggio dei pazienti in molti squilibri endocrini. In particolare può sostituire eccellentemente la terapia ormonale in molti squilibri tiroidei, nelle ipercolesterolemie, nelle obesità da iperinsulinemia o da squilibri ipofisari, nelle cisti ovariche, nelle fibromatosi uterine, nelle difficoltà al concepimento, nelle iper-prolattinemie, ecc.

Le tiroiditi croniche autoimmuni, in cui si producono anticorpi contro la stessa tiroide, vengono curati dalla medicina allopatica con la messa a riposo della ghiandola mediante una terapia ormonale sostitutiva (levotiroxina sodica sotto i nomi commerciali di Eutirox, Tiracrin, Tirosint, tiroide Amsa, ecc.). La ghiandola messa a riposo spesso perde la capacità di funzionare correttamente e gli anticorpi, su cui la terapia sostitutiva non ha alcun effetto, continuano ad attaccare la ghiandola distruggendola progressivamente, ne consegue ipotiroidismo, per cui il paziente sarà costretto ad assumere ormoni tiroidei a vita a dosaggi sempre più alti. Arrivati a un certo dosaggio non sarà più possibile aumentarlo per i sintomi collaterali (palpitazioni, extrasistole, insonnia, ipertensione e crampi muscolari) e si rimarra ipotiroidei a vita costretti a prendere sempre ormoni.
Con l’omeopatia è possibile intervenire in maniera equilibrata e biologica per riequilibrare la funzionalità tiroidea. Si tratta di terapie senza dubbio vincenti rispetto all’allopatia da protrarsi per non oltre 6-24 mesi.