Quando parliamo di anti aging femminile i riflettori si accendono soprattutto sull’aspetto fisico esteriore del viso, delle mani e del decolleté: comparsa di rughe, perdita di turgidità dei tessuti, caduta gravitazionale del viso con accentuazione delle pieghe naso labiali e definizione delle rughe della marionetta, a cui si affianca l’imbiancamento dei capelli. Solo negli ultimi anni si sta dando altrettanta importanza all’invecchiamento vulvo vaginale.
Dalla nascita alla menopausa, la struttura e la funzionalità della mucosa vulvo-vaginale cambia in modo significativo. Le variazioni investono lo spessore, l’idratazione e la lubrificazione. Le tappe di queste trasformazioni vengono segnate dai momenti più importanti della vita femminile che passano attraverso pubertà, cicli mestruali, eventuali gravidanze ed allattamento, per concludersi col momento più critico: la menopausa.
Fino alla pubertà è completamente assente la stimolazione estrogenica ed il pH vaginale viaggia tra valori di neutralità e alcalinità. Prima dei 10 anni si manifestano i primi segni pre-puberali: le grandi labbra aumentano, sono ben rappresentate e turgide, le dimensioni delle piccole labbra iniziano a delinearsi, si affacciano i primi peli pubici.
Successivamente durante la pubertà vera e propria, estrogeni e progestinici producono la maturazione di ovaie, vulva e vagina che raggiungono l’aspetto di genitali adulti,
contemporaneamente iniziano le mestruazioni.
La mucosa vulvo vaginale si ispessisce e l’ambiente diviene acido attraverso la produzione di lattobacilli.
Prima di ogni ovulazione assistiamo ad un aumento e cambio della secrezione mucosa che diviene più elastica e chiara per favorire l’eventuale fecondazione.
Con le gravidanze si altera l’eco sistema vaginale e avvengono notevoli trasformazioni morfologiche.
Dai 30 anni inizia la fase di aging, anche se spesso asintomatica ed impercettibile. Il tono interno ed esterno dei genitali diminuisce e questo processo giunge al suo culmine con il climaterio e la menopausa in cui i livelli ormonali precipitano con cessazione della funzione ovarica e invecchiamento vulvo vaginale.
Non dobbiamo stupirci di questa trasformazione se pensiamo che la vita media della donna, fino alla fine del diciannovesimo secolo, finiva appunto con l’età riproduttiva.
Come si manifesta questo invecchiamento? Attraverso un progressivo assottigliamento della vulva e delle pareti vaginali, con secchezza delle mucose che può dar luogo a perdite, prurito intimo, infezioni da candida e dolore durante i rapporti. A livello macroscopico notiamo progressiva canizia dei peli, regressione del clitoride, con intolleranza allo stimolo durante il rapporto.
Le piccole labbra subiscono una involuzione e contemporanea conglutinazione, con esaltazione delle dismofologie congenite, le grandi labbra vanno incontro a lipotrofia con riduzione di volume e dermatocalasi. Non è rara nella post-menopausa anche incontinenza urinaria, spesso accompagnata da dermatite perineale, con un notevole impatto sulla qualità della vita.
Il disagio psicologico è evidente: la donna sente di perdere sempre più velocemente la propria immagine di seduzione e di desiderabilità. Molto spesso cala anche il desiderio sessuale e i rapporti si fanno difficili e dolorosi.
L’eredità culturale di pudore e vergogna nel parlare liberamente di questi problemi ha fatto sì che un buon 50% delle donne trascurino il problema ignorando gli interventi terapeutici atti a migliorare l’idratazione della mucosa vulvo vaginale e a limitare prurito, dolore e bruciore.
Da un lato abbiamo le terapie farmacologiche classiche come la TOS che è stata per troppo tempo demonizzata come probabile rischio cancerogeno per la ghiandola mammaria, a cui però oggi si affianca il più sicuro trattamento con la BHRT, Ormoni Bioidentici Vegetal Origin. Dall’altro i trattamenti Laser, di radiofrequenza, associati ad interventi estetici veri e propri mediante filler, carbossiterapia vulvare. Da non tralasciare gli esercizi ginnici vaginali che andrebbero iniziati molto prima della menopausa. Tra questi ricordiamo gli esercizi di Kegel, per allenare il pavimento pelvico e le pareti vaginali e quello attraverso specifiche palline per uso vaginale.
È bene ricordare comunque che l’attività sessuale è di primaria importanza nel mantenere in esercizio i vari apparati e nel mettere in moto tutta una serie di neurotrasmettitori di primaria importanza per non invecchiare.

La BHRT
Gli ormoni bioidentici si utilizzano nel climaterio, in premenopausa ed in menopausa. Sono sostanze normalmente presenti nel nostro organismo, responsabili della regolazione di molte, se non tutte, le attività metaboliche. A seguito dell’invecchiamento, si verifica nel nostro corpo una riduzione dei livelli di tali sostanze, tale circostanza è causa a sua volta di numerosi disturbi correlati che possono portare a patologie conclamate quali ad esempio: patologie cardiocircolatorie, osteoporosi, depressione, calo della libido, secchezza vulvo vaginale ecc..
Per ovviare a questi disturbi, o per prevenirli, si possono utilizzare gli ormoni, meglio se bioidentici. Tali sostanze vengono somministrate sotto forma di preparazioni galeniche magistrali prescritte da un medico e allestite in farmacia.
Tra gli ormoni più utilizzati nella pratica medica antiaging troviamo il pregnenolone e il dhea.
Il pregnenolone è il precursore di tutti gli ormoni a struttura steroidea ed è a sua volta una molecola steroidea, nel nostro organismo viene prodotta nei mitocondri a partire dal colesterolo; dal pregnenolone si ottiene il dhea e da questo, a cascata per via enzimatica, tutti gli ormoni steroidei della sfera maschile e di quella femminile: testosterone, progesterone, estradiolo, estriolo, estrone.
I dosaggi di impiego sia del pregnenolone che del dhea variano da 5 fino a 20 mg anche per 3 volte al giorno; si tratta di molecole di provenienza naturale nel senso che i precursori si estraggono dalle foglie di una pianta la Dioscorea villosa e successivamente per sintesi da tali intermedi si ottengono le molecole finite bioidentiche vegetal origin.
Le formulazioni magistrali possono essere in capsule gastroresistenti o ancor meglio sub linguali; questa forma farmaceutica consente un miglior assorbimento del principio attivo rendendo più efficace la terapia.
La somministrazione può anche essere fatta per via locale attraverso ovuli vaginali o creme. Queste ultime sono utilizzabili sia per via trans cutanea che trans mucosa. La confezione classica per le creme è la Topclick che consente una erogazione fissa e permette di stabilire la quantità da somministrare attraverso uno, due, tre o quattro click die, in base ai risultati delle analisi ormonali ematiche e salivari.
Occorre tener conto che il dosaggio salivare è molto più preciso nel misurare la quantità di ormone libero in quanto non dosa le frazioni ormonali legate a proteine.
La differenza tra la TOS e la BHRT è che quest’ultima usa ormoni ricavati con un procedimento di laboratorio da sostanze vegetali. Detti ormoni sono identici a quelli umani. Così mentre la TOS utilizza ad esempio i progestinici, la BHRT utilizza progesterone identico a quello umano e a dosaggi uguali a quelli che l’organismo produrrebbe in età fertile.
Per la secchezza vaginale è molto usato l’estriolo, l’ormone prodotto in gravidanza, che non ha nessuna controindicazione.
In caso di calo del desiderio sessuale è frequente l’associazione col testosterone.
I benefici essenziali della BHRT si evidenziano, oltre che sull’apparato vulvo vaginale sulla protezione ossea dall’osteoporosi, sul miglioramento dei livelli di energia, sulla chiarezza mentale e sulla memoria, nonché su motivazione, iniziativa, qualità del sonno e diminuzione o soppressione dei flash di calore.

Trattamenti vulvari medico estetico ed anti aging

Filler vulvari
Nelle ipotrofie tissutali moderate delle grandi labbra si procede con filler di acido ialuronico monofasico specifico ed approvato per la zona genitale (18,5 mg per millilitro), con ago 27 G ed anestesia con 1 cc di lidocaina 2% prima dell’utilizzo del prodotto HA.
Si procede con il paziente in posizione ginecologica: si inietta lidocaina lungo l’asse delle grandi labbra bilateralmente secondo la via antero-posteriore, si procede poi con il filler di acido ialuronico, iniettato con ago 27 G, con tecnica lineare retrograda subdermica.
Nelle ipotrofie severe si procede invece con cannula, creando due punti di accesso sulle grandi labbra con ago 19 G. Si procede quindi, sempre con tecnica retrograda, lungo l’asse delle grandi labbra bilateralmente iniettando a livello intra-dermico.
I filler si possono fare anche a livello del monte di venere e del clitoride.

Le terapie anti aging vulvari
In caso di slabramento delle piccole labbra, la riduzione chirurgica è controindicata, perché porta alla riduzione della quantità dei corpi cavernosi che si ripercuote sulla sessualità della paziente. Il trattamento medico si effettua con una miscela di aminoacidi (Freamine all’8,4%) iniettata nello spazio cuneiforme che provoca formazione di collagene di primo tipo e quindi retrazione cicatriziale, con un miglioramento estetico delle piccole labbra. Si fanno 4 sessioni una volta a settimana poi si sospende e si valuta il risultato e se è il caso di continuare o meno.

Aumento delle grandi labbra
Si procede con l’insulina diluita. Le grandi labbra (o valve o labbra maggiori) sono due grandi pieghe cutanee di tessuto connettivo fibro-elastico, ricche di adipe ricchissimo di cellule staminali. Per aumentare la tonicità in maniera fisiologia, senza utilizzare i filler, dobbiamo agire sulle cellule adipose delle grandi labbra con una soluzione lipogenetica. Infatti quando un adipocita si gonfia ed arriva ad un certo limite invia messaggi alle staminali adipose richiedendo nuovi adipociti.
La soluzione lipogenetica permette di pompare la cellula grassa in modo da mandare dei messaggi alle staminali adipose per riprodursi. L’insulina è l’ormone più lipogenetico che abbiamo nell’organismo. Utilizziamo quindi una glucosata con insulina per stimolare i trigliceridi. È necessario però un pasto grasso dalle 2 alle 4 ore prima della seduta (per produrre un aumento degli acidi grassi circolanti). Si fanno quindi delle infiltrazione con 10 ml di glucosata con 0,05 unità di insulina.

Riduzione del monte di venere
Questa struttura anatomica è ricchissima di cellule grasse, quindi si procede producento una apoptosi delle cellule grasse. La soluzione si ricava con acqua sterile in cui viene introdotta una microdose di ferro ferrico + 3 ml lidocaina come anestetico. A 8,5ml. di acqua sterile e ferro si aggiungono 1,5ml di Vit. C iniettabile presa da una fiale di 300mg . L’apoptosi si manifesta dopo qualche ora. Le sedute si ripetono una volta a settimana fino ad ottenere l’effetto voluto.

Sbiancamento della zona perivaginale o perianale
La vitamina C ha un notevole effetto depigmentante, quindi dopo anestesia si inietta a tappeto. Sarà necessaria una sessione al mese per mantenere il risultato.

La Radiofrequenza
Nel campo delle apparecchiature medicali per il trattamento vulvo vaginale dobbiamo annoverare la radiofrequenza vaginale quadripolare dinamica VDR e RSS. Si tratta di una tecnologia di avanguardia, elaborata in collaborazione con le principali università italiane. L’azione mirata ed efficace del flusso di energia agisce raggiungendo solo gli specifici livelli di tessuto vaginale e vulvare da trattare, generando l’incremento termico esclusivamente dove necessario.
Rispetto ai tradizionali dispositivi, siamo di fronte a un sistema automatico di gestione dell’energia che viene erogata ai tessuti e veicolata al giusto dosaggio, evitando inutili e potenzialmente dannosi surriscaldamenti, nonché preservando l’equilibrio degli strati circostanti. La radiofrequenza stimola il microcircolo epiteliale e l’idratazione mucosale; inoltre stimola la produzione di collagene. Questo, in altre parole, garantisce nuova turgidità ed elasticità ai tessuti della vagina, eliminando tutti i fastidi come il prurito e il dolore.

La carbossiterapia
Secchezza e atrofia vaginale dipendono da una diminuzione della microcircolazione locale, quindi occorre migliorarla. La carbossiterapia trova indicazione principe per i suoi molteplici effetti. Da un lato sfrutta l’effetto Bohr (cioè il rilascio di molecole di ossigeno da parte dell’emoglobina in risposta a una diminuzione locale del pH e a un aumento della concentrazione locale di anidride carbonica) con iperossigenazione zonale, e aumento della sfigmicità arteriolare e metarteriolare con rilassamento delle cellule muscolari lisce presenti a livello degli sfinteri precapillari. Di conseguenza si moltiplicano gli shunt arterio-venosi con incremento della microcircolazione. A tutto questo si associa l’aumento dell’attività fibroblastica e del collageno.
La CO2 viene inoculata solo in due specifici punti lateralmente alle grandi labbra.

I Laser
In campo ginecologico si utilizzano due laser ablativi entrambi con affinità specifica per l’acqua: il laser CO2 ed il laser Erbium.
Le rispettive lunghezze d’onda sono 2940 nm per l’Erbium Yag (VEL)
e10600 nm per il CO2 (Monnalisa Touch).
Il coefficiente di assorbimento dell’acqua per la luce irraggiata dal laser ad Erbium è 20 volte superiore di quello a CO2.
MonnaLisa Touch è un trattamento laser per il ringiovanimento vaginale funzionale basato su uno speciale sistema laser a CO2 frazionato, realizzato appositamente per la mucosa vaginale. Previene e risolve gli effetti del calo estrogenico sui tessuti vaginali (tipici della menopausa e del post parto) riattivando la produzione di nuovo collagene e ristabilendo le condizioni della mucosa vaginale caratteristiche dell’età fertile.
Il laser Erbium, grazie alla lunghezza degli impulsi regolabili e al più elevato assorbimento da parte dell’acqua, riscalda in modo selettivo e ottimale la sottomucosa evitando effetti indesiderati sui tessuti circostanti. Irradiando delicatamente la mucosa delle pareti vaginali, con tecnologia frazionata microablativa, migliora la sensibilità del tessuto e stimola la rigenerazione del collagene attraverso il processo del riscaldamento termico. Si riesce in tal modo a correggere e rimodellare la mucosa vaginale e a ripristinarne l’idratazione e l’elasticità. Il collagene viene stimolato, migliorando lo stato della mucosa che riveste le pareti della vagina e facilitando il recupero funzionale dei tessuti vaginali.