Da più di tremila anni l’agopuntura è utilizzata da un terzo dell’Umanità non solo come terapia, ma anche come medicina preventiva.

Nel mondo occidentale l’agopuntura ha ricevuto una valutazione positiva dall’organo referenziale della Medicina Occidentale, i N.I.H. (National Institutes of Health di Bethesda). In tale sede, infatti, già nel 1997 vennero riconosciuti i promettenti risultati ottenuti dall’impiego di questa metodica in determinate patologie (nausea e vomito post-chemioterapia, dolore post-chirurgico e dolore odontoiatrico post-estrattivo); venne inoltre valutato il possibile impiego dell’agopuntura come terapia complementare o alternativa in altre affezioni (riabilitazione post-ictus, dismenorrea, epicondilite, fibromialgia, dolore fasciale, osteoartrite, lombalgia, sindrome del tunnel carpale, asma, disassuefazione da droghe).

I N.I.H. ritennero infine probabile la futura validazione della terapia agopunturale nei confronti di ulteriori patologie, ovviamente in seguito all’esame di esaurienti dati sperimentali.

È opportuno ricordare che nella principale base di dati biomedici, Medline, attualmente sono recensite oltre 8.000 pubblicazioni inerenti l’agopuntura; la maggior parte dei lavori più recenti è stata realizzata da autori occidentali, a conferma di un interesse non solo da parte dei cittadini, ma anche della classe medica, e del crescente coinvolgimento delle strutture sanitarie. Recentemente sono state pubblicate su importanti riviste scientifiche metanalisi (systematic reviews) e semplici rassegne nelle quali gli autori si sono posti l’obiettivo di valutare l’efficacia di alcune delle applicazioni più diffuse dell’agopuntura.

Nel campo della pediatria le evidenze cliniche internazionali testimoniano effetti positivi sopratutto nelle allergie respiratorie, nell’enuresi notturna e nelle tonsilliti ed adenoiditi croniche, nonchè nelle dermatiti, nelle orticarie e nella miopia allo stadio iniziale.

Nelle allergie respiratorie di tipo asmatico citiamo il lavoro di Lai del 1993 che confronta gli effetti clinici dell’agopuntura con quelli della terapia desensibilizzante, dimostrandone una maggior efficacia. Alla base di questi effetti clinici ci sarebbe secondo Markelova e coll. un’azione dell’agopuntura sul contingente adrenergico del sistema simpatico che si eserciterebbe attraverso una normalizzazione del metabolismo delle catecolamine.
Nelle allergie respiratorie di tipo rinitico il numero di studi sperimentali validi sono molteplici e tutti depongono per un effetto significativo dell’agopuntura, in ordine temporale ricordiamo il lavoro di Lau e coll. del 1975, seguito nel 1989 dallo studio di Lehmann, seguito da Wolkestein del 1998 e di Tan del 1999.

L’enuresi notturna interessa il 15 % della popolazione in età scolare: nell’85 % dei casi appare come un unico sintomo, però spesso è associata a problemi psicologici o genetici o è associata a turbe del sonno, anomalie nella diuresi o ancora ridotta capacità vescicale. L’approccio terapeutico è spesso multidisciplinare: farmacologico, psicoterapico, biofeedback. In queste associazioni un notevole interesse riveste l’uso contemporaneo dell’agopuntura la cui efficacia è stata dimostrata da diversi lavori. Nel 1994 Caione e coll. dimostrarono che l’agopuntura esercita un’azione simile alla desmopressina anche se leggermente inferiore. Un altro lavoro di Capozza dimostra la superiorità delle due metodiche associate: desmopressina ed agopuntura, rispetto al loro uso singolo. Uno studio russo pubblicato a Mosca ha dimostrato la normalizzazione delle prove urodinamiche e delle onde encefalografiche in bambini trattati con agopuntura.

L’italiano Minni in collaborazione con l’Università di Vienna ha effettuato una sperimentazione nella quale ha dimostrato che l’agopuntura è in grado di inibire le contrazioni vescicali spontanee in un lasso di tempo di 24 ore. Nei primi 30 minuti le contrazioni spontanee aumentavano, iniziando poi a diminuire dopo 60 minuti. Nel gruppo trattato il 55% dei bambini ebbero una risoluzione completa del problema, il 35% presentarono un notevole miglioramento della sintomatologia ed il 10% non ebbero risultati significativi.

Infine è da segnalare un lavoro svedese del 2000 sull’enuresi notturna monosintomatica resistente alle usuali terapie, in cui per la valutazione dei risultati sono stati considerati i parametri di “bedwetting”, quantità di urina emessa, qualità e quantità del sonno, nicturia, testando i valori a 3 settimane, 3 mesi e 6 mesi. I risultati hanno evidenziato un netto incremento di “notti asciutte”, che sono passate dalla media di 2 del pre-test a 3.0, 4.3, 5.0 per settimana nelle rivelazioni successive; anche la soglia di risveglio notturno,secondo i genitori, si era abbassata notevolmente.

Uno studio del nostro ambulatorio effettuato con i pediatri di base nel 2000 ha messo in evidenza l’efficacia dell’agopuntura nell’aumentare le difese immunitarie dell’anello orofaringeo riducendo notevolmente gli episodi di tonsilliti a placche in soggetti con sofferenza tonsillare cronica. Lo stesso studio ha evidenziato l’effetto decongestionante dell’agopuntura nelle adenoiditi croniche dei bambini con notevole miglioramento e risoluzione delle recidive di catarro tubarico e conseguente ipoacusia.

Un ulteriore utilizzo dell’agopuntura in pediatria è nell’orticaria e nelle dermatiti atopiche dove l’effetto maggiore si esplicita nella riduzione del prurito, dell’eritema e della secchezza della cute . Rimanendo in ambito dermatologico anche l’acne polimorfa giovanile trae evidenti benefici dal trattamento agopunturistico.
Molteplici sono i lavori sperimentali sull’utilizzo dell’agopuntura auricolare e somatica nella miopia dei bambini ed adolescenti in cui si evidenziano netti miglioramenti nella capacità di accomodazione.

Una interessantissima sperimentazione potrebbe essere proposta:

da un lato nelle instabilità attentive associate ad irrequietezza generale per i noti effetti dell’agopuntura sulla modulazione delle beta-endorfine e dei neuropeptidi Y e A e della sostanza P con effetto sull’ippocampo e sul comportamento, e dall’altro nell’area sanitaria delle vaccinazioni in cui vari studi testimoniano la possibilità di ridurre le dosi vaccinali al 10% per il concomitante aumento della risposta anticorpale dovuto all’agopuntura da effettuare in sinergismo con la somministrazione vaccinale, Chu dimostrò che la risposta anticorpale nei confronti di un antigene specifico aumentava significativamente nei soggetti immunizzati tramite vaccinazione quando questi erano sottoposti ad agopuntura, in pratica era sufficiente la somministrazione di 1/10 della dose di vaccino per ottenere una completa risposta anticorpale nei soggetti trattati con agopuntura.

Secondo altri studi condotti nell’Ospedale Neurologico di Xian l’agopuntura determina prolungati aumenti del titolo anticorpale plasmatico.

Altri studi soprattutto in medicina veterinaria dimostarno che l’inoculazione di piccole dosi di vaccino in punti di agopuntura attiverebbero risposte immunitarie più forti e durature per le loro caratteristiche bioelettriche dei punti di inoculazione. Poiché il sistema immunitario è controllato dal sistema neuro-umorale, i vaccini, come fonte forte di stimolo, inoculati in punti specifici promuoverebbero non soltanto il rilascio e la sintesi della funzione immune aspecifica di resistenza e l’attivazione dei neurotrasmettori , ma svilupperebbero in sinergia la funzione immune specifica del vaccino aumentando così la reazione immunitaria di tutto l’organismo.
Ciò porterebbe ad un notevole risparmio nella spesa sanitaria concomitante ad un abbassamento dei possibili effetti nocivi da vaccino.

Per concludere l’utilizzo dell’agopuntura può ritenersi valido in età pediatrica per alcune patologie (allergie respiratorie, enuresi notturna, tonsilliti, adenoiditi croniche, dermatiti, orticarie e miopia iniziale) in associazione o meno con altre terapie ed andrebbe sperimentata ulteriormente nelle instabilità attentive e come terapia da associare alle vaccinazioni.