Da qualche tempo i mezzi di informazione radiotelevisivi e la carta stampata stanno diffondendo notizie che squalificano la figura professionale del medico omeopata e l’efficacia della terapia omeopatica ed offendono la dignità, l’intelligenza e la legittima aspettativa di cura e guarigione dei Cittadini che scelgono di curarsi omeopaticamente.
Reputiamo molto importante ed utile informarLa del fatto che:
– La medicina omeopatica è il secondo sistema medico più diffuso nel mondo e attualmente più di 400.000 medici omeopati prescrivono medicinali omeopatici a più di 500 milioni di Cittadini;
– l’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità ha contatti con le più prestigiose Organizzazioni Internazionali di medicina omeopatica (L.M.H.I Liga Medicorum Homeopatica Internationalis – E.C.H European Committee for Homoeopathy) e ha pubblicato documenti ufficiali sulla sicurezza dei medicinali omeopatici e ne promuove l’impiego nel documento sulla strategia 2014-2023 riguardo alle “medicine tradizionali”;
– Farmacopee Omeopatiche Ufficiali esistono e sono riconosciute dai Governi in Francia, Germania, Svizzera, USA, Brasile, Messico, India;
– in tutti i più grandi Paesi di riconosciuta tradizione e importanza medico scientifica (Russia, Inghilterra, Svizzera, Germania, Francia, Spagna, India, Messico, USA e i Paesi dell’ex URSS e del Medio ed Estremo Oriente) l’Omeopatia è stata riconosciuta come cura efficace e utilizzabile in numerose affezioni e molti medici qualificati la utilizzano nella loro pratica clinica;
– in molti Paesi del mondo (Germania, Inghilterra, India, etc) esistono Ospedali e Cliniche dove si pratica la medicina omeopatica, in quanto tale oppure in integrazione con la medicina convenzionale allopatica.
– nel 1997 il Parlamento Europeo, prendendo atto della diffusione delle medicine non convenzionali, ha approvato la Risoluzione n. 75, del 29 maggio 1997 in cui si evidenzia la necessità di «garantire ai cittadini la più ampia libertà possibile di scelta terapeutica, assicurando loro anche il più elevato livello di sicurezza e l’informazione più corretta sull’innocuità, la qualità, l’efficacia di tali medicine»;
– nel 1999 il Consiglio d’Europa ha ribadito questo concetto con un’altra Risoluzione, la n. 1206 del 4 novembre 1999, invitando gli Stati membri a svolgere un’attività di regolamentazione per le medicine non convenzionali in modo da poterle inserire a pieno titolo nei servizi sanitari nazionali;
– nel 2006 per la prima volta le medicine non convenzionali sono state incluse nel «Settimo programma quadro per lo sviluppo e la ricerca 2007-2013», approvato dal Parlamento Europeo;
– nel 2016 è stata pubblicata una Norma Europea, la UNI/EN 16872 che definisce le prestazioni offerte dai medici con competenza aggiuntiva in Omeopatia;
– in Svizzera nel 2011, in un referendum nazionale, il 67% dei cittadini ha votato a favore del reintegro dell’Omeopatia e di altre medicine non convenzionali all’interno del Sistema Sanitario Nazionale;
– in Svizzera dal 2017 l’Omeopatia è stata riconosciuta giuridicamente e accademicamente alla pari delle altre discipline mediche convenzionali;
– nel 2017 la BPI (Farmindustria Tedesca), a seguito di un’indagine socio-economica appositamente commissionata, ha ufficialmente dichiarato che “L’Omeopatia è un sistema di cure efficace anche come terapia di prima scelta”;
– in Germania e in Svizzera le compagnie assicurative coprono le spese mediche omeopatiche;
– in Europa esercitano 50.000 medici omeopati e circa 130 milioni sono i Cittadini che utilizzano l’Omeopatia;
– in Italia la medicina omeopatica è stata riconosciuta come atto medico nel 2002 dalla FNOMCEO – Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri e gli Ordini Provinciali dei Medici di molte Province Italiane hanno istituito Registri di medici esperti in Omeopatia;
– l’esercizio dell’Omeopatia in Italia è riservato ai soli medici, veterinari, odontoiatri e farmacisti nell’ambito della propria area professionale, a massima garanzia per il Cittadino;
– l’articolo 15 del Codice di Deontologia Medica recita: “il medico può prescrivere e adottare, sotto la sua diretta responsabilità, sistemi e metodi di prevenzione, diagnosi e cura non convenzionali (tra le quali è inclusa la medicina omeopatica) nel rispetto del decoro e della dignità della professione;
– nel febbraio 2013 la Conferenza Stato Regioni ha deliberato le norme per la formazione professionale per la Fitoterapia, l’Agopuntura e l’Omeopatia e sancito l’obbligo per le Regioni di certificare gli istituti di formazione e per gli Ordini dei medici provinciali, che non l’abbiano già fatto, di istituire registri dei medici “esperti” nelle tre discipline;
– il Ministero della Salute ha inserito la medicina omeopatica nel programma di aggiornamento (Formazione Continua in Medicina) per medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti. Le Scuole di Medicina Omeopatica del Dipartimento F.I.A.M.O. hanno rilasciato fino ad oggi più di 2000 Crediti Formativi;
– l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) sottopone regolarmente i Laboratori Omeopatici al controllo di fabbricazione del medicinale omeopatico e ne garantisce la qualità. Il “prodotto” omeopatico è stato definito “medicinale” (ne è stato riconosciuto cioè lo scopo terapeutico) fin dal 1992 dalla direttiva europea del 22 settembre, recepita del tutto, dopo vari passaggi normativi, il 30 giugno 2017 dallo Stato italiano. In conseguenza di ciò, alla scadenza del processo registrazione in corso presso l’AIFA, ciascun medicinale omeopatico avrà una A.I.C. (Autorizzazione all’Immissione in Commercio) come tutti i farmaci convenzionali;
– migliaia di Farmacie distribuiscono il medicinale omeopatico su tutto il territorio nazionale.
Validazione scientifica dell’Omeopatia
– Da sempre il pensiero scientifico si nutre del confronto dialettico e rifugge dai dogmatismi;
– da quando si è sviluppata l’Omeopatia, in più di duecento anni di storia, il pensiero accademico ufficiale ha criticato sempre la sua metodologia, ma a dispetto dei tanti attacchi subìti, la struttura concettuale e pratica del metodo omeopatico non è stata demolita e l’Omeopatia ha continuato comunque a diffondersi.
– negli ultimi anni sono stati condotti e pubblicati su autorevoli riviste biomediche numerosi lavori scientifici di ricerca clinica e di base che hanno dimostrato l’efficacia clinica e sperimentale della Medicina Omeopatica sia nell’uomo che nell’animale;
– i medicinali omeopatici sia a basse diluizioni che ad alte diluizioni sembrano agire sugli organismi viventi (uomo, animale, vegetale) e questa azione del medicinale omeopatico non sembrerebbe legata ad un effetto di suggestione. Infatti, a supporto di questi risultati, si possono citare gli effetti curativi sui lattanti, sugli animali, sulle piante e le modifiche di test di laboratorio in biochimica, botanica e batteriologia.
I risultati di queste osservazioni portano a supporre con ampio margine di certezza che l’Omeopatia non agisca come un placebo, perché i lattanti, gli animali, le piante e i processi biochimici non sono influenzabili soggettivamente e che il medicinale omeopatico non possa assolutamente essere considerato inattivo e privo di azione terapeutica;
– per la scienza attuale uno dei principali ostacoli all’accettazione dell’Omeopatia è il problema delle alte diluizioni dei medicinali omeopatici, che portano all’assenza di molecole della sostanza originale. L’acqua e l’alcool di composizione biochimica definita potrebbero essere in grado di codificare informazioni biologiche. I fisici teorici sembrano più a loro agio di fronte a idee simili, rispetto ai chimici e ai farmacologi. Sono state segnalate modificazioni da risonanza magnetica nucleare nelle diluizioni omeopatiche e, se tali osservazioni saranno riproducibili, potrebbero aprire nuovi territori di ricerca. Altri ricercatori stanno studiando la possibilità di modificazione elettromagnetiche, ma al momento sono attese nuove evidenze;
– per il momento i test fondamentali restano clinici: attualmente si contano migliaia di lavori pubblicati nelle riviste medico-scientifiche internazionali più qualificate. Pertanto, l’affermazione secondo cui “non esistono evidenze a favore dell’Omeopatia” risulta poco sostenibile;
– un problema difficile da risolvere nella ricerca clinica sperimentale è la applicazione stretta e rigorosa del principio della individualità del malato: ogni malato necessita di un suo specifico rimedio e pertanto nella raccolta dei casi risolti omeopaticamente non è facile evidenziare il rapporto tra il singolo rimedio e la malattia diagnosticata; il medicinale non è prescritto infatti in base ai segni e ai sintomi della malattia, ma in base ai sintomi peculiari e caratteristici del malato e per la stessa malattia si possono utilizzare diversi rimedi;
– l’Omeopatia è nata come scienza in quanto basata sul metodo scientifico galileiano che prevede tre tappe fondamentali: osservazione del fenomeno, ipotesi sulla realizzazione del fenomeno, sperimentazione e riproduzione di quest’ultimo. Queste tre tappe fondamentali sono interamente rispettate dalla scienza omeopatica codificata dal dr. Samuel Hahnemann fondatore dell’Omeopatia;
– notizie più approfondite sulla validazione dell’Omeopatia sono reperibili presso il sito web della F.I.A.M.O. .
Considerazioni e proposte di natura etica, sociale e politica
Non è accettabile la critica se non addirittura l’offesa fatta ai tantissimi Cittadini che si rivolgono all’Omeopatia affermando che sia una falsa scienza, che i medici omeopati prescrivano rimedi inefficaci e che i Cittadini in cura omeopatica siano ingenui creduloni;
colui che denigra la medicina omeopatica, soprattutto se uomo di scienza, non dovrebbe rifiutarla ostinatamente ma al contrario dovrebbe mettersi in una posizione diversa e cercare, libero da pregiudizi, di comprendere perché un fatto (l’utilizzazione così diffusa dell’Omeopatia) accade, impegnandosi a scoprirne le ragioni oggettive;
gli organi di informazione nel loro ruolo istituzionale, dovrebbero affrontare argomenti riguardanti la salute e la cura dei malati con uno spirito critico costruttivo e non a senso unico (come è successo in tutte le recenti esternazioni dei mass media), ma soprattutto con il rispetto delle professionalità dei medici omeopati e della libera e consapevole scelta del Cittadino che patisce una malattia;
l’utilizzo da parte di milioni di Cittadini del medicinale omeopatico, acquistato a proprie spese, comporta un enorme risparmio per le casse dello Stato perché diminuisce notevolmente le spese che il Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe sostenere per la cura delle malattie e che invece è sostenuta esclusivamente dai Cittadini che utilizzano l’Omeopatia;
ad un attento osservatore non può sfuggire che la critica alla medicina omeopatica ed alle medicine non convenzionali in genere si è fatta sempre più frequente dal momento in cui queste ultime hanno avuto un grande sviluppo determinando un inaspettato aumento dell’utilizzo di medicinali omeopatici.
In conclusione: la presenza storica plurisecolare, l’estensione geografica planetaria della medicina omeopatica, le guarigioni cliniche basate sull’applicazione di una metodologia rigorosamente codificata, la scelta di esercitare la professione di omeopata fatta da centinaia di migliaia di medici nel mondo, rappresentano una realtà concreta che non può essere ignorata e che promuove progressivamente l’integrazione della Medicina Omeopatica nella medicina accademica.
Questo è l’ambìto obiettivo della Medicina Omeopatica e, al tempo stesso, la speranza di quanti (medici, scienziati, cittadini) ad essa si rivolgono con interesse e fiducia.
Ci auguriamo di aver contribuito a darLe una maggiore conoscenza delle basi sulle quali viene esercitata la professione di medico omeopata, pienamente consapevole delle possibilità e dei limiti insiti in ogni scienza ed arte medica e delle motivazioni per cui debba essere rispettata la Sua libertà di scelta terapeutica nel momento in cui si rivolge all’Omeopatia.
Aprile 2018
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L’Omeopatia è una metodica terapeutica efficace perché guarisce il 90% delle malattie, contro l’ 80% delle guarigioni ottenute con la terapia convenzionale. Se, senza pregiudizi e senza interessi di parte, si associassero medicina omeopatica e medicina convenzionale, si potrebbero registrare un numero di guarigioni di gran lunga superiori, come si sono verificati in tanti casi, cosiddetti inguaribili. Purtroppo i medici dell’una e dell’altra sponda si respingono e si disprezzano vicendevolmente, a discapito dei legittimi interessi degli ammalati che hanno diritto ad ottenere la guarigione o, comunque, le migliori condizioni di vita.
dei tentativi di integrazione si sono fatti in varie parti del mondo. In Italia nella regione Toscana.
Mi chiedo perché ,in questo momento così difficile,non si parli dei vaccini omeopatici che esistono e sono efficaci. Perché i cittadini che si curano da anni con le medicine omeopatiche non possono fare altrettanto per prevenire il covid? Senza doversi sottoporre a dei vaccini che potrebbero avere effetti collaterali?. Grazie
Al momento non esiste un vaccino omeopatico specifico contro il il covid19
esistono comunque vari rimedi per migliorare le difese immunitarie
Da 30 anni io e la mia famiglia abbiamo sperimentato la medicina omeopatica, con risultati a dir poco,strabilianti. Continueremo su questa strada. Non ci avveleniamo più con gli antibiotici ed i cortisonici, di cui si fa un uso,propositivo.
molto saggia decisione,in certi casi però l’omeopatia può non essere sufficiente